| Isaia - Capitolo 1
I. PRIMA PARTE DI ISAIA 1. ORACOLI ANTERIORI
ALLA GUERRA SIRO-EFRAIMITA
Titolo [1]Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme nei giorni di Ozia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda.
Contro un popolo ingrato [2]Udite, cieli; ascolta, terra, perché il Signore dice: «Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me. [3]Il bue conosce il proprietario e l'asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende». [4]Guai, gente peccatrice, popolo carico di iniquità! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il Signore, hanno disprezzato il Santo di Israele, si sono voltati indietro; [5]perché volete ancora essere colpiti, accumulando ribellioni? La testa è tutta malata, tutto il cuore langue. [6]Dalla pianta dei piedi alla testa non c'è in esso una parte illesa, ma ferite e lividure e piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né curate con olio. [7]Il vostro paese è devastato, le vostre città arse dal fuoco. La vostra campagna, sotto i vostri occhi, la divorano gli stranieri; è una desolazione come Sòdoma distrutta. [8]E' rimasta sola la figlia di Sion come una capanna in una vigna, come un casotto in un campo di cocomeri, come una città assediata. [9]Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un resto, gia saremmo come Sòdoma, simili a Gomorra.
Contro l'ipocrisia [10]Udite la parola del Signore, voi capi di Sòdoma; ascoltate la dottrina del nostro Dio, popolo di Gomorra! [11]«Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?» dice il Signore. «Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. [12]Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? [13]Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità. [14]I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli. [15]Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. [16]Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male, [17]imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova». [18]«Su, venite e discutiamo» dice il Signore. «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. [19]Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. [20]Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato».
Lamento su Gerusalemme [21]Come mai è diventata una prostituta la città fedele? Era piena di rettitudine, la giustizia vi dimorava; ora invece è piena di assassini! [22]Il tuo argento è diventato scoria, il tuo vino migliore è diluito con acqua. [23]I tuoi capi sono ribelli e complici di ladri; tutti sono bramosi di regali, ricercano mance, non rendono giustizia all'orfano e la causa della vedova fino a loro non giunge. [24]Perciò, oracolo del Signore, Dio degli eserciti, il Potente di Israele: «Ah, esigerò soddisfazioni dai miei avversari, mi vendicherò dei miei nemici. [25]Stenderò la mano su di te, purificherò nel crogiuolo le tue scorie, eliminerò da te tutto il piombo. [26]Renderò i tuoi giudici come una volta, i tuoi consiglieri come al principio. Dopo, sarai chiamata città della giustizia, città fedele». [27]Sion sarà riscattata con la giustizia, i suoi convertiti con la rettitudine. [28]Tutti insieme finiranno in rovina ribelli e peccatori e periranno quanti hanno abbandonato il Signore.
Contro gli alberi sacri [29]Vi vergognerete delle querce di cui vi siete compiaciuti, arrossirete dei giardini che vi siete scelti, [30]poiché sarete come quercia dalle foglie avvizzite e come giardino senza acqua. [31]Il forte diverrà come stoppa, la sua opera come scintilla; bruceranno tutte e due insieme e nessuno le spegnerà.
Isaia - Capitolo 2
La pace perpetua [1]Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
[2]Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. [3]Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. [4]Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra. [5]Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.
Splendore e maestà del Signore [6]Tu hai rigettato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché rigurgitano di maghi orientali e di indovini come i Filistei; agli stranieri battono le mani. [7]Il suo paese è pieno di argento e di oro, senza fine sono i suoi tesori; il suo paese è pieno di cavalli, senza numero sono i suoi carri. [8]Il suo paese è pieno di idoli; adorano l'opera delle proprie mani, ciò che hanno fatto le loro dita. [9]Perciò l'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato; tu non perdonare loro. [10]Entra fra le rocce, nasconditi nella polvere, di fronte al terrore che desta il Signore, allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. [11]L'uomo abbasserà gli occhi orgogliosi, l'alterigia umana si piegherà; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno. [12]Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti contro ogni superbo e altero, contro chiunque si innalza ad abbatterlo; [13]contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati, contro tutte le querce del Basan, [14]contro tutti gli alti monti, contro tutti i colli elevati, [15]contro ogni torre eccelsa, contro ogni muro inaccessibile, [16]contro tutte le navi di Tarsis e contro tutte le imbarcazioni di lusso. [17]Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno [18]e gli idoli spariranno del tutto. [19]Rifugiatevi nelle caverne delle rocce e negli antri sotterranei, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. [20]In quel giorno ognuno getterà gli idoli d'argento e gli idoli d'oro, che si era fatto per adorarli, ai topi e ai pipistrelli, [21]per entrare nei crepacci delle rocce e nelle spaccature delle rupi, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. [22]Guardatevi dunque dall'uomo, nelle cui narici non v'è che un soffio, perché in quale conto si può tenere?
Isaia - Capitolo 3
L'anarchia a Gerusalemme [1]Ecco infatti, il Signore, Dio degli eserciti, toglie a Gerusalemme e a Giuda ogni genere di sostegno, ogni riserva di pane e ogni sostentamento d'acqua, [2]il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano, [3]il capo di una cinquantina e il notabile, il consigliere e il mago sapiente e l'esperto di incantesimi. [4]Io metterò come loro capi ragazzi, monelli li domineranno. [5]Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro, individuo contro individuo; il giovane tratterà con arroganza l'anziano, lo spregevole, il nobile. [6]Poiché uno afferra l'altro nella casa del padre: «Tu hai un mantello: sii nostro capo; prendi in mano questa rovina!». [7]Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire: «Non sono un medico; nella mia casa non c'è pane né mantello; non mi ponete a capo del popolo!». [8]Certo, Gerusalemme va in rovina e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore, fino ad offendere la vista della sua maestà divina. [9]La loro parzialità verso le persone li condanna ed essi ostentano il peccato come Sòdoma: non lo nascondono neppure; disgraziati! Si preparano il male da se stessi. [10]Beato il giusto, perché egli avrà bene, mangerà il frutto delle sue opere. [11]Guai all'empio! Lo colpirà la sventura, secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede. [12]Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia e le donne lo dominano. Popolo mio, le tue guide ti traviano, distruggono la strada che tu percorri. [13]Il Signore appare per muovere causa, egli si presenta per giudicare il suo popolo. [14]Il Signore inizia il giudizio con gli anziani e i capi del suo popolo: «Voi avete devastato la vigna; le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case. [15]Qual diritto avete di opprimere il mio popolo, di pestare la faccia ai poveri?». Oracolo del Signore, Signore degli eserciti.
Le donne di Gerusalemme [16]Dice il Signore: «Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi, [17]perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie».
[18]In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento di fibbie, fermagli e lunette, [19]orecchini, braccialetti, veli, [20]bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, [21]anelli, pendenti al naso, [22]vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, [23]specchi, tuniche, cappelli e vestaglie.
[24]Invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura.
Gerusalemme colpita dalla sventura [25]«I tuoi prodi cadranno di spada, i tuoi guerrieri in battaglia». [26]Si alzeranno lamenti e gemiti alle tue porte e tu, disabitata, giacerai a terra.
Isaia - Capitolo 4
[1]Sette donne afferreranno un uomo solo, in quel giorno, e diranno: «Ci nutriremo del nostro pane e indosseremo le nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome. Toglici la nostra vergogna».
Il germoglio del Signore [2]In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per gli scampati di Israele.
[3]Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. [4]Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito l'interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, [5]allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino. [6]Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia.
Isaia - Capitolo 5
Il canto della vigna [1]Canterò per il mio diletto il mio cantico d'amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. [2]Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato scelte viti; vi aveva costruito in mezzo una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica. [3]Or dunque, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna. [4]Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha fatto uva selvatica? [5]Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. [6]La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia. [7]Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa di Israele; gli abitanti di Giuda la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi.
Maledizioni [8]Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio, e così restate soli ad abitare nel paese. [9]Ho udito con gli orecchi il Signore degli eserciti: «Certo, molti palazzi diventeranno una desolazione, grandi e belli saranno senza abitanti». [10]Poiché dieci iugeri di vigna produrranno solo un bat e un comer di seme produrrà un'efa. [11]Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevande inebrianti e si attardano alla sera accesi in volto dal vino. [12]Ci sono cetre e arpe, timpani e flauti e vino per i loro banchetti; ma non badano all'azione del Signore, non vedono l'opera delle sue mani. [13]Perciò il mio popolo sarà deportato senza che neppure lo sospetti. I suoi grandi periranno di fame, il suo popolo sarà arso dalla sete. [14]Pertanto gli inferi dilatano le fauci, spalancano senza misura la bocca. Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo, il frastuono e la gioia della città. [15]L'uomo sarà umiliato, il mortale sarà abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno. [16]Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia. [17]Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati, sulle rovine brucheranno i capretti. [18]Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da buoi e il peccato con funi da carro, [19]che dicono: «Faccia presto, acceleri pure l'opera sua, perché la vediamo; si facciano più vicini e si compiano i progetti del Santo di Israele, perché li conosciamo». [20]Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro. [21]Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti. [22]Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino, valorosi nel mescere bevande inebrianti, [23]a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l'innocente. [24]Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo di Israele.
La collera del Signore [25]Per questo è divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come lordura in mezzo alle strade. Con tutto ciò non si calma la sua ira e la sua mano resta ancora tesa.
La chiamata degli invasori [26]Egli alzerà un segnale a un popolo lontano e gli farà un fischio all'estremità della terra; ed ecco verrà veloce e leggero. [27]Nessuno fra essi è stanco o inciampa, nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali. [28]Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine. [29]Il suo ruggito è come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la pone al sicuro, nessuno gliela strappa. [30]Fremerà su di lui in quel giorno come freme il mare; si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia e la luce sarà oscurata dalla caligine.
Isaia - Capitolo 6
2. IL LIBRO DELL'EMMANUELE
Vocazione di Isaia [1]Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. [2]Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. [3]Proclamavano l'uno all'altro:
«Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria».
[4]Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo. [5]E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti».
[6]Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. [7]Egli mi toccò la bocca e mi disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato». [8]Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». [9]Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo:
Ascoltate pure, ma senza comprendere, osservate pure, ma senza conoscere. [10]Rendi insensibile il cuore di questo popolo, fallo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da esser guarito».
[11]Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose:
«Finché non siano devastate le città, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata». [12]Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l'abbandono nel paese. [13]Ne rimarrà una decima parte, ma di nuovo sarà preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo. Progenie santa sarà il suo ceppo.
Isaia - Capitolo 7
Primo intervento di Isaia [1]Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Rezìn re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele, marciarono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. [2]Fu dunque annunziato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Efraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento.
[3]Il Signore disse a Isaia: «Và incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio. [4]Tu gli dirai: Fà attenzione e stà tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la collera di Rezìn degli Aramei e del figlio di Romelia. [5]Poiché gli Aramei, Efraim e il figlio di Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo: [6]Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
[7]Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! [8a]Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Rezìn. [9a]Capitale di Efraim è Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia. [8b]Ancora sessantacinque anni ed Efraim cesserà di essere un popolo. [9b]Ma se non crederete, non avrete stabilità».
Secondo intervento [10]Il Signore parlò ancora ad Acaz: [11]«Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». [12]Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». [13]Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? [14]Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. [15]Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. [16]Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re. [17]Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda: manderà il re di Assiria».
Predizione di un'invasione [18]Avverrà in quel giorno: il Signore farà un fischio alle mosche che sono all'estremità dei canali di Egitto e alle api che si trovano in Assiria. [19]Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli ricche di burroni, nelle fessure delle rocce, su ogni cespuglio e su ogni pascolo. [20]In quel giorno il Signore raderà con rasoio preso in affitto oltre il fiume, cioè il re assiro, il capo e il pelo del corpo, anche la barba toglierà via. [21]Avverrà in quel giorno: ognuno alleverà una giovenca e due pecore. [22]Per l'abbondanza del latte che faranno, si mangerà la panna; di panna e miele si ciberà ogni superstite in mezzo a questo paese. [23]Avverrà in quel giorno: ogni luogo, dove erano mille viti valutate mille sicli d'argento, sarà preda dei rovi e dei pruni. [24]Vi si entrerà armati di frecce e di arco, perché tutta la terra sarà rovi e pruni. [25]In tutti i monti, che erano vangati con la vanga, non si passerà più per paura delle spine e dei rovi. Serviranno da pascolo per armenti e da luogo battuto dal gregge.
Isaia - Capitolo 8
Nascita di un figlio di Isaia [1]Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: A Mahèr-salàl-cash-baz». [2]Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria figlio di Iebarachìa. [3]Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz, [4]poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria».
Siloe e l'Eufrate [5]Il Signore mi disse di nuovo: [6]«Poiché questo popolo ha rigettato le acque di Siloe, che scorrono piano, e trema per Rezìn e per il figlio di Romelia, [7]per questo, ecco, il Signore gonfierà contro di loro le acque del fiume, impetuose e abbondanti: cioè il re assiro con tutto il suo splendore, irromperà in tutti i suoi canali e strariperà da tutte le sue sponde. [8]Penetrerà in Giuda, lo inonderà e lo attraverserà fino a giungere al collo. Le sue ali distese copriranno tutta l'estensione del tuo paese, Emmanuele. [9]Sappiatelo, popoli: sarete frantumati; ascoltate voi tutte, nazioni lontane, cingete le armi e sarete frantumate. [10]Preparate un piano, sarà senza effetti; fate un proclama, non si realizzerà, perché Dio è con noi».
La missione di Isaia [11]Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso per mano e mi aveva proibito di incamminarmi nella via di questo popolo:
[12]«Non chiamate congiura ciò che questo popolo chiama congiura, non temete ciò che esso teme e non abbiate paura». [13]Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo. Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura. [14]Egli sarà laccio e pietra d'inciampo e scoglio che fa cadere per le due case di Israele, laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme. [15]Tra di loro molti inciamperanno, cadranno e si sfracelleranno, saranno presi e catturati.
[16]Si chiuda questa testimonianza, si sigilli questa rivelazione nel cuore dei miei discepoli. [17]Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. [18]Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato, siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
[19]Quando vi diranno: «Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dei? Per i vivi consultare i morti?», [20]attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d'aurora.
Il cammino nella notte [21]Egli si aggirerà nel paese oppresso e affamato, e, quando sarà affamato e preso dall'ira, maledirà il suo re e il suo dio. Guarderà in alto [22]e rivolgerà lo sguardo sulla terra ed ecco angustia e tenebre e oscurità desolante. Ma la caligine sarà dissipata, [23]poiché non ci sarà più oscurità dove ora è angoscia.
La liberazione In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim.
Isaia - Capitolo 9
[1]Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. [2]Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda. [3]Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian. [4]Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco. [5]Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; [6]grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
Le prove del regno del Nord [7]Una parola mandò il Signore contro Giacobbe, essa cadde su Israele. [8]La conoscerà tutto il popolo, gli Efraimiti e gli abitanti di Samaria, che dicevano nel loro orgoglio e nell'arroganza del loro cuore: [9]«I mattoni sono caduti, ricostruiremo in pietra; i sicomori sono stati abbattuti, li sostituiremo con cedri». [10]Il Signore suscitò contro questo popolo i suoi nemici, stimolò i suoi avversari: [11]gli Aramei dall'oriente, da occidente i Filistei che divorano Israele a grandi morsi. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. [12]Il popolo non è tornato a chi lo percuoteva; non ha ricercato il Signore degli eserciti. [13]Pertanto il Signore ha amputato a Israele capo e coda, palma e giunco in un giorno. [14]L'anziano e i notabili sono il capo, il profeta, maestro di menzogna, è la coda. [15]Le guide di questo popolo lo hanno fuorviato e i guidati si sono perduti. [16]Perciò il Signore non avrà pietà dei suoi giovani, non si impietosirà degli orfani e delle vedove, perché tutti sono empi e perversi; ogni bocca proferisce parole stolte. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa. [17]Brucia l'iniquità come fuoco che divora rovi e pruni, divampa nel folto della selva, da dove si sollevano colonne di fumo. [18]Per l'ira del Signore brucia la terra e il popolo è come un'esca per il fuoco; nessuno ha pietà del proprio fratello. [19]Dilania a destra, ma è ancora affamato, mangia a sinistra, ma senza saziarsi; ognuno mangia la carne del suo vicino. [20]Manàsse contro Efraim ed Efraim contro Manàsse, tutti e due insieme contro Giuda. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.
Isaia - Capitolo 10
[1]Guai a coloro che fanno decreti iniqui e scrivono in fretta sentenze oppressive, [2]per negare la giustizia ai miseri e per frodare del diritto i poveri del mio popolo, per fare delle vedove la loro preda e per spogliare gli orfani. [3]Ma che farete nel giorno del castigo, quando da lontano sopraggiungerà la rovina? A chi ricorrerete per protezione? Dove lascerete la vostra ricchezza? [4]Non vi resterà che piegarvi tra i prigionieri o cadere tra i morti. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.
Contro il re di Assiria [5]Oh! Assiria, verga del mio furore, bastone del mio sdegno. [6]Contro una nazione empia io la mando e la comando contro un popolo con cui sono in collera perché lo saccheggi, lo depredi e lo calpesti come fango di strada. [7]Essa però non pensa così e così non giudica il suo cuore, ma vuole distruggere e annientare non poche nazioni. [8]Anzi dice: «Forse i miei capi non sono altrettanti re? [9]Forse come Càrchemis non è anche Calne? Come Arpad non è forse Amat? Come Damasco non è forse Samaria? [10]Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli, le cui statue erano più numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria, [11]non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?».
[12]Quando il Signore avrà terminato tutta l'opera sua sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà l'operato orgoglioso della mente del re di Assiria e ciò di cui si gloria l'alterigia dei suoi occhi. [13]Poiché ha detto:
«Con la forza della mia mano ho agito e con la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini dei popoli e ho saccheggiato i loro tesori, ho abbattuto come un gigante coloro che sedevano sul trono. [14]La mia mano, come in un nido, ha scovato la ricchezza dei popoli. Come si raccolgono le uova abbandonate, così ho raccolto tutta la terra; non vi fu battito d'ala, nessuno apriva il becco o pigolava». [15]Può forse vantarsi la scure con chi taglia per suo mezzo o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna e una verga sollevare ciò che non è di legno! [16]Perciò il Signore, Dio degli eserciti, manderà una peste contro le sue più valide milizie; sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore come bruciore di fuoco; [18b]esso consumerà anima e corpo e sarà come un malato che sta spegnendosi. [17]La luce di Israele diventerà un fuoco, il suo santuario una fiamma; essa divorerà e consumerà rovi e pruni in un giorno, [18a]la magnificenza della sua selva e del suo giardino; [19]il resto degli alberi nella selva si conterà facilmente, persino un ragazzo potrebbe farne il conto.
Il piccolo resto [20]In quel giorno il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe non si appoggeranno più su chi li ha percossi, ma si appoggeranno sul Signore, sul Santo di Israele, con lealtà. [21]Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte. [22]Poiché anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo resto ritornerà; è decretato uno sterminio che farà traboccare la giustizia, [23]poiché un decreto di rovina eseguirà il Signore, Dio degli eserciti, su tutta la regione.
Fiducia in Dio [24]Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l'Assiria che ti percuote con la verga e alza il bastone contro di te come gia l'Egitto. [25]Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine; la mia ira li annienterà». [26]Contro di essa il Signore degli eserciti agiterà il flagello, come quando colpì Madian sulla rupe dell'Oreb; alzerà la sua verga sul mare come fece con l'Egitto.
[27]In quel giorno sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.
L'invasione Il distruttore viene da Rimmòn, [28]raggiunge Aiàt, attraversa Migròn, in Micmàs depone il bagaglio. [29]Attraversano il passo; in Gheba si accampano; Rama trema, fugge Gàbaa di Saul. [30]Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm, stà attenta, Làisa, rispondile, Anatòt! [31]Madmenà è in fuga, e alla fuga si danno gli abitanti di Ghebim. [32]Oggi stesso farà sosta a Nob, agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion, verso il colle di Gerusalemme. [33]Ecco il Signore, Dio degli eserciti, che strappa i rami con fracasso; le punte più alte sono troncate, le cime sono abbattute. [34]E' reciso con il ferro il folto della selva e il Libano cade con la sua magnificenza.
Edited by Domenico-89 - 22/6/2016, 08:37
|