Amiamo Dio con Gesù e Maria

Siracide (o Ecclesiastico), Capitoli 11 a 20

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view post Posted on 27/7/2010, 04:27
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Domenico-89

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Siracide - Capitolo 11

Non fidarsi delle apparenze
[1]La sapienza dell'umile gli farà tenere alta la testa,
gli permetterà di sedere tra i grandi.
[2]Non lodare un uomo per la sua bellezza
e non detestare un uomo per il suo aspetto.
[3]L'ape è piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto ha il primato fra i dolci sapori.
[4]Non ti vantare per le vesti che indossi
e non insuperbirti nel giorno della gloria,
poiché stupende sono le opere del Signore,
eppure sono nascoste agli uomini le opere sue.
[5]Molti sovrani sedettero sulla polvere
e uno sconosciuto cinse il loro diadema.
[6]Molti potenti furono umiliati profondamente;
uomini illustri furono consegnati in potere altrui.

Riflessione e lentezza
[7]Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e quindi condanna.
[8]Non rispondere prima di avere ascoltato,
in mezzo ai discorsi non intrometterti.
[9]Per una cosa di cui non hai bisogno non litigare,
non immischiarti nelle liti dei peccatori.
[10]Figlio, la tua attività non abbracci troppe cose;
se esageri, non sarai esente da colpa;
anche se corri, non arriverai e non riuscirai a scampare con la fuga.
[11]C'è chi lavora, fatica e si affanna:
eppure resta tanto più indietro.

Fiducia in Dio solo
[12]C'è chi è debole e ha bisogno di soccorso,
chi è privo di beni e ricco di miseria:
eppure il Signore lo guarda con benevolenza,
lo solleva dalla sua bassezza
[13]e lo fa stare a testa alta, sì che molti ne sono stupiti.
[14]Bene e male, vita e morte,
povertà e ricchezza, tutto proviene dal Signore.
[15]Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal Signore;
carità e rettitudine sono dono del Signore.
[16]Errore e tenebre sono per gli empi
e il male resta per i malvagi.
[17]Il dono del Signore è assicurato ai pii
e il suo favore li rende felici per sempre.
[18]C'è chi è ricco a forza di attenzione e di risparmio;
ed ecco la parte della sua ricompensa:
[19]mentre dice: «Ho trovato riposo; ora mi godrò i miei beni»,
non sa quanto tempo ancora trascorrerà;
lascerà tutto ad altri e morirà.
[20]Stà fermo al tuo impegno e fanne la tua vita,
invecchia compiendo il tuo lavoro.
[21]Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e persevera nella fatica,
perché è facile per il Signore
arricchire un povero all'improvviso.
[22]La benedizione del Signore è la ricompensa del pio;
in un istante Dio farà sbocciare la sua benedizione.
[23]Non dire: «Di che cosa ho bisogno
e di quali beni disporrò d'ora innanzi?».
[24]Non dire: «Ho quanto mi occorre;
che cosa potrà ormai capitarmi di male?».
[25]Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura;
nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità.
[26]E' facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all'uomo secondo la sua condotta.
[27]L'infelicità di un'ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
[28]Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo si conosce veramente alla fine.

Diffidare del cattivo
[29]Non portare in casa qualsiasi persona,
perché sono molte le insidie del fraudolento.
[30]Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
[31]Cambiando il bene in male tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori.
[32]Con una scintilla di fuoco si riempie il braciere,
il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
[33]Guàrdati dal malvagio, poiché egli il male prepara,
che non contamini per sempre anche te.
[34]Ospita un estraneo, ti metterà sottosopra ogni cosa
e ti renderà estraneo ai tuoi.

Siracide - Capitolo 12

I benefici
[1]Se fai il bene, sappi a chi lo fai;
così avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
[2]Fà il bene al pio e ne avrai il contraccambio,
se non da lui, certo dall'Altissimo.
[3]Nessun beneficio a chi si ostina nel male
né a chi rifiuta di fare l'elemosina.
[4]Dà al pio e non aiutare il peccatore.
[5]Benefica il misero e non dare all'empio,
impedisci che gli diano il pane e tu non dargliene,
perché egli non ne usi per dominarti;
difatti tu riceverai il male in doppia misura
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
[6]Poiché anche l'Altissimo odia i peccatori
e farà giustizia degli empi.
[7]Dà al buono e non aiutare il peccatore.

Veri e falsi amici
[8]L'amico non si può riconoscere nella prosperità,
ma nell'avversità il nemico non si nasconderà.
[9]Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore;
ma quando uno è infelice, anche l'amico se ne separa.
[10]Non fidarti mai del tuo nemico,
poiché, come il metallo s'arrugginisce, così la sua malvagità.
[11]Anche se si abbassa e cammina curvo,
stà attento e guardati da lui;
compòrtati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
[12]Non metterlo al tuo fianco, perché non ti rovesci e si ponga al tuo posto,
non farlo sedere alla tua destra,
perché non ricerchi la tua sedia, e alla fine tu conosca la verità delle mie parole e senta rimorso per i miei detti.
[13]Chi avrà pietà di un incantatore morso da un serpente e di quanti si avvicinano alle belve?
[14]Così capita a chi si associa a un peccatore
e s'imbratta dei suoi misfatti.
[15]Per un momento rimarrà con te, ma se cadi, egli non reggerà più.
[16]Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l'occasione, non si sazierà del tuo sangue.
[17]Se ti capiterà il male, egli sarà là per il primo
e, con il pretesto di aiutarti, ti prenderà per il tallone.
[18]Scuoterà il capo e batterà le mani,
poi bisbigliando a lungo cambierà faccia.

Siracide - Capitolo 13

Frequentare i propri uguali
[1]Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
[2]Non portare un peso troppo grave,
non associarti ad uno più forte e più ricco di te.
Come una pentola di coccio farà società con una caldaia?
Questa l'urterà e quella andrà in frantumi.
[3]Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi.
[4]Se puoi essergli utile, approfitterà di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
[5]Se possiedi, vivrà con te;
ti spoglierà e non ne avrà alcuna pena.
[6]Ha bisogno di te? Ti imbroglierà, ti sorriderà
e ti darà una speranza, ti rivolgerà belle parole
e domanderà: «Di che cosa hai bisogno?».
[7]Ti farà arrossire con i suoi banchetti,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte.
Alla fine ti deriderà; poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il capo davanti a te.
[8]Stà attento a non lasciarti imbrogliare
né umiliare per la tua stoltezza.
[9]Quando un potente ti chiama, allontànati;
egli ti chiamerà sempre di più.
[10]Non essere invadente per non essere respinto,
ma non allontanarti troppo per non essere dimenticato.
[11]Non credere di trattare alla pari con lui
e non fidarti delle sue molte parole;
[12]con la sua molta loquacità ti metterà alla prova
e quasi sorridendo ti esaminerà.
[13]Spietato chi non mantiene le parole,
non ti risparmierà maltrattamenti e catene.
[14]Guardati e stà attento, perché cammini insieme alla tua rovina.
[15]Ogni creatura vivente ama il suo simile,
ogni uomo il suo vicino.
[16]Ogni essere si accoppia secondo la sua specie;
l'uomo si associa a chi gli è simile.
[17]Che cosa vi può essere in comune tra il lupo e l'agnello?
Lo stesso accade fra il peccatore e il pio.
[18]Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
[19]Sono preda dei leoni gli ònagri nel deserto;
così pascolo dei ricchi sono i poveri.
[20]La condizione umile è in abominio al superbo,
così il povero è in abominio al ricco.
[21]Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici;
se il povero cade, anche dagli amici è respinto.
[22]Se cade il ricco, molti lo aiutano;
dice cose insulse? Eppure lo si felicita.
Se cade il povero, lo si rimprovera;
se dice cose assennate, non ci si bada.
[23]Parla il ricco, tutti tacciono
ed esaltano fino alle nuvole il suo discorso.
Parla il povero e dicono: «Chi è costui?».
Se inciampa, l'aiutano a cadere.
[24]La ricchezza è buona, se è senza peccato;
la povertà è cattiva a detta dell'empio.
[25]Il cuore dell'uomo cambia il suo volto
o in bene o in male.
[26]Indice di un cuore buono è una faccia gioiosa,
ma la scoperta di proverbi è un lavoro ben faticoso.

Siracide - Capitolo 14

La vera felicità
[1]Beato l'uomo che non ha peccato con le parole
e non è tormentato dal rimorso dei peccati.
[2]Beato chi non ha nulla da rimproverarsi
e chi non ha perduto la sua speranza.

Invidia e avarizia
[3]A un uomo gretto non conviene la ricchezza,
a che servono gli averi a un uomo avaro?
[4]Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri,
con i suoi beni faran festa gli estranei.
[5]Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono?
Non sa godere delle sue ricchezze.
[6]Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso;
questa è la ricompensa della sua malizia.
[7]Se fa il bene, lo fa per distrazione;
ma alla fine mostrerà la sua malizia.
[8]E' malvagio l'uomo dall'occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui.
[9]L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte,
l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
[10]Un occhio cattivo è invidioso anche del pane
e sulla sua tavola esso manca.
[11]Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
[12]Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non t'è stato rivelato.
[13]Prima di morire fà del bene all'amico,
secondo le tue possibilità sii con lui generoso.
[14]Non privarti di un giorno felice;
non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
[15]Forse non lascerai a un altro le tue sostanze
e le tue fatiche per esser divise fra gli eredi?
[16]Regala e accetta regali, distrai l'anima tua,
perché negli inferi non c'è gioia da ricercare.
[17]Ogni corpo invecchia come un abito,
è una legge da sempre: «Certo si muore!».
[18]Come foglie verdi su un albero frondoso:
le une lascia cadere, altre ne fa spuntare,
lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue:
le une muoiono, altre ne nascono.
[19]Ogni opera corruttibile scompare;
chi la compie se ne andrà con essa.

Felicità del saggio
[20]Beato l'uomo che medita sulla sapienza e ragiona con l'intelligenza,
[21]che considera nel cuore le sue vie:
ne penetrerà con la mente i segreti.
[22]La insegue come uno che segue una pista,
si apposta sui suoi sentieri.
[23]Egli spia alle sue finestre e starà ad ascoltare alla sua porta.
[24]Fa sosta vicino alla sua casa
e fisserà un chiodo nelle sue pareti;
[25]alzerà la propria tenda presso di essa
e si riparerà in un rifugio di benessere;
[26]metterà i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi rami soggiornerà;
[27]da essa sarà protetto contro il caldo,
egli abiterà all'ombra della sua gloria.

Siracide - Capitolo 15

[1]Così agirà chi teme il Signore;
chi è fedele alla legge otterrà anche la sapienza.
[2]Essa gli andrà incontro come una madre,
l'accoglierà come una vergine sposa;
[3]lo nutrirà con il pane dell'intelligenza,
e l'acqua della sapienza gli darà da bere.
[4]Egli si appoggerà su di lei e non vacillerà,
si affiderà a lei e non resterà confuso.
[5]Essa l'innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprir bocca in mezzo all'assemblea;
[6]egli troverà contentezza e una corona di gioia
e otterrà fama perenne.
[7]Gli insensati non conseguiranno mai la sapienza,
i peccatori non la contempleranno mai.
[8]Essa sta lontana dalla superbia,
i bugiardi non pensano ad essa.
[9]La sua lode non s'addice alla bocca del peccatore,
perché non gli è stata concessa dal Signore.
[10]La lode infatti va celebrata con sapienza;
è il Signore che la dirigerà.

La libertà umana
[11]Non dire: «Mi son ribellato per colpa del Signore»,
perché ciò che egli detesta, non devi farlo.
[12]Non dire: «Egli mi ha sviato»,
perché egli non ha bisogno di un peccatore.
[13]Il Signore odia ogni abominio,
esso non è voluto da chi teme Dio.
[14]Egli da principio creò l'uomo
e lo lasciò in balìa del suo proprio volere.
[15]Se vuoi, osserverai i comandamenti;
l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.
[16]Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua;
là dove vuoi stenderai la tua mano.
[17]Davanti agli uomini stanno la vita e la morte;
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
[18]Grande infatti è la sapienza del Signore,
egli è onnipotente e vede tutto.
[19]I suoi occhi su coloro che lo temono,
egli conosce ogni azione degli uomini.
[20]Egli non ha comandato a nessuno di essere empio
e non ha dato a nessuno il permesso di peccare.

Siracide - Capitolo 16

Maledizione degli empi
[1]Non desiderare una moltitudine di figli buoni a nulla,
non gioire per figli empi.
[2]Se aumentano di numero non gioire,
se sono privi del timore del Signore.
[3]Non confidare su una loro vita lunga
e non fondarti sul loro numero,
poiché è preferibile uno a mille
e morir senza figli che averne degli empi.
[4]La città potrà ripopolarsi per opera di un solo assennato,
mentre la stirpe degli iniqui sarà distrutta.
[5]Il mio occhio ha visto molte simili cose;
il mio orecchio ne ha sentite ancora più gravi.
[6]Nell'assemblea dei peccatori un fuoco si accende,
contro un popolo ribelle è divampata l'ira.
[7]Dio non perdonò agli antichi giganti,
che si erano ribellati per la loro forza.
[8]Non risparmiò i concittadini di Lot,
che egli aveva in orrore per la loro superbia.
[9]Non ebbe pietà di nazioni di perdizione,
che si erano esaltate per i loro peccati.
[10]Così trattò i seicentomila uomini
che sono periti per l'ostinazione del loro cuore.
[11]Ci fosse un solo uomo di dura cervice,
sarebbe strano se restasse impunito,
[12]poiché misericordia e ira sono in Dio,
potente quando perdona e quando riversa l'ira.
[13]Tanto grande la sua misericordia,
quanto grande la sua severità;
egli giudicherà l'uomo secondo le sue opere.
[14]Non sfuggirà il peccatore con la sua rapina,
ma neppure la pazienza del pio sarà delusa.
[15]Egli farà posto a tutta la sua generosità;
ciascuno sarà trattato secondo le sue opere.

La ricompensa è certa
[16]Non dire: «Mi terrò celato al Signore!
Chi penserà a me lassù?
[17]Non sarò riconosciuto fra un popolo numeroso,
chi sarò io in mezzo a una creazione senza numero?».
[18]Ecco il cielo e il cielo dei cieli,
l'abisso e la terra sussultano quando egli appare.
[19]Anche i monti e le fondamenta della terra
si scuotono di spavento quando egli li guarda.
[20]Ma nessuno riflette su queste cose;
al suo modo di agire chi ci bada?
[21]Anche la bufera che nessuno contempla,
e la maggior parte delle sue opere, sono nel mistero.
[22]«Chi a Dio annunzierà le opere di giustizia?
Ovvero chi le attende? L'alleanza infatti è lontana».
[23]Tali cose pensa chi ha il cuore perverso;
lo stolto, appunto errando, pensa sciocchezze.

L'uomo nella creazione
[24]Ascoltami, figlio, e impara la scienza;
e sii attento nel tuo cuore alle mie parole.
[25]Manifesterò con esattezza la mia dottrina;
con cura annunzierò la scienza.
[26]Nella creazione del Signore le sue opere sono fin dal principio,
e dalla loro origine ne separò le parti.
[27]Egli ordinò per l'eternità le sue opere,
ne stabilì l'attività per le generazioni future.
Non hanno fame né si stancano,
eppure non interrompono il loro lavoro.
[28]Nessuna di loro urta la sua vicina,
mai disubbidiranno ad un suo comando.
[29]Dopo ciò il Signore riguardò sulla terra
e la riempì dei suoi doni.
[30]Ne ricoprì la superficie con ogni genere di viventi
e ad essa faranno ritorno.

Siracide - Capitolo 17

[1]Il Signore creò l'uomo dalla terra
e ad essa lo fa tornare di nuovo.
[2]Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo fissato,
diede loro il dominio di quanto è sulla terra.
[3]Secondo la sua natura li rivestì di forza,
e a sua immagine li formò.
[4]Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell'uomo,
perché l'uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
[5]Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore
diede loro perché ragionassero.
[6]Li riempì di dottrina e d'intelligenza,
e indicò loro anche il bene e il male.
[7]Pose lo sguardo nei loro cuori
per mostrar loro la grandezza delle sue opere.
[8]Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
[9]Inoltre pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
[10]Stabilì con loro un'alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
[11]I loro occhi contemplarono la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce.
[12]Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e diede a ciascuno precetti verso il prossimo.

Il giudice divino
[13]Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.
[14]Su ogni popolo mise un capo,
ma Israele è la porzione del Signore.
[15]Tutte le loro opere sono davanti a lui come il sole,
i suoi occhi osservano sempre la loro condotta.
[16]A lui non sono nascoste le loro ingiustizie,
tutti i loro peccati sono davanti al Signore.
[17]La beneficenza dell'uomo è per lui come un sigillo,
egli serberà la generosità come la propria pupilla.
[18]Alla fine si leverà e renderà loro la ricompensa,
riverserà su di loro il contraccambio.
[19]Ma a chi si pente egli offre il ritorno,
consola quanti vengono meno nella pazienza.

Invito alla penitenza
[20]Ritorna al Signore e cessa di peccare,
prega davanti a lui e cessa di offendere.
[21]Fà ritorno all'Altissimo e volta le spalle all'ingiustizia;
detesta interamente l'iniquità.
[22]Negli inferi infatti chi loderà l'Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
[23]Da un morto, che non è più, la riconoscenza si perde,
chi è vivo e sano loda il Signore.
[24]Quanto è grande la misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!
[25]L'uomo non può avere tutto,
poiché un figlio dell'uomo non è immortale.
[26]Che c'è di più luminoso del sole? Anch'esso scompare.
Così carne e sangue pensano al male.
[27]Esso sorveglia le schiere dell'alto cielo,
ma gli uomini sono tutti terra e cenere.

Siracide - Capitolo 18

Grandezza di Dio
[1]Colui che vive per sempre ha creato l'intero universo.
[2]Il Signore soltanto è riconosciuto giusto.
[3]A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può indagare le sue grandezze?
[4]La potenza della sua maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
[5]Non c'è nulla da togliere e nulla da aggiungere;
non è possibile indagare le meraviglie del Signore.
[6]Quando uno ha finito, allora comincia;
quando si ferma, allora rimane perplesso.

L'uomo è un nulla
[7]Che è l'uomo? E a che può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
[8]Quanto al numero dei giorni dell'uomo,
cento anni sono gia molti.
[9]Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia
così questi pochi anni in un giorno dell'eternità.
[10]Per questo il Signore è paziente con gli uomini
e riversa su di essi la sua misericordia.
[11]Vede e conosce che la loro sorte è misera,
per questo moltiplica il perdono.
[12]La misericordia dell'uomo riguarda il prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
[13]Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
[14]Ha pietà di quanti accettano la dottrina
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.

Il modo di dare
[15]Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero,
e a ogni dono parole amare.
[16]La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è più pregiata del dono.
[17]Ecco, non vale una parola più di un ricco dono?
L'uomo caritatevole offre l'una e l'altro.
[18]Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell'invidioso fa languire gli occhi.

Riflessione e previsione
[19]Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
[20]Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
[21]Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
[22]Nulla ti impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
[23]Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
[24]Pensa all'ira del giorno della morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distoglierà lo sguardo da te.
[25]Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla povertà e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
[26]Dal mattino alla sera il tempo cambia;
e tutto è effimero davanti al Signore.
[27]Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa;
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
[28]Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
[29]Quelli istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime eccellenti.

Dominio di sè
[30]Non seguire le passioni;
poni un freno ai tuoi desideri.
[31]Se ti concedi la soddisfazione della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno ai tuoi nemici.
[32]Non godere una vita di piaceri,
sua conseguenza è una doppia povertà.
[33]Non impoverire scialacquando con denaro preso a prestito,
quando non hai nulla nella borsa.

Siracide - Capitolo 19

[1]Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza il poco cadrà presto.
[2]Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
[3]Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.

Contro le chiacchiere
[4]Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
[5]Chi si compiace del male sarà condannato;
[6]chi odia la loquacità sfugge al male.
[7]Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
[8]non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
[9]Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
[10]Hai udito una parola? Muoia con te!
Stà sicuro, non ti farà scoppiare.
[11]Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
[12]Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.

Verificare le dicerie
[13]Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
[14]Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
[15]Interroga l'amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
[16]C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
[17]Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fà intervenire la legge dell'Altissimo.

Vera e falsa sapienza
[18]Tutta la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
[19]Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
[20]V'è un'abilità che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
[21]Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
[22]Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
[23]C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno di inganno;
[24]abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
[25]E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
[26]Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
[27]Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.



Siracide - Capitolo 20

Silenzio e parola
[1]C'è un rimprovero che è fuori tempo,
c'è chi tace ed è prudente.
[2]Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira!
[3]Chi si confessa colpevole evita l'umiliazione.
[4]Un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuol rendere giustizia con la violenza.
[5]C'è chi tace ed è ritenuto saggio,
e c'è chi è odiato per la sua loquacità.
[6]C'è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c'è chi tace, perché conosce il momento propizio.
[7]L'uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto lo trascurano.
[8]Chi abbonda nel parlare si renderà abominevole;
chi vuole assolutamente imporsi sarà odiato.

Paradossi
[9]Nelle disgrazie può trovarsi la fortuna per un uomo,
mentre un profitto può essere una perdita.
[10]C'è una generosità, che non ti arreca vantaggi
e c'è chi dall'umiliazione alza la testa.
[12]C'è chi compra molte cose con poco,
e chi le paga sette volte il loro valore.
[13]Il saggio si rende amabile con le sue parole,
le cortesie degli stolti sono sciupate.
[14]Il dono di uno stolto non ti gioverà,
perché i suoi occhi bramano ricevere più di quanto ha dato.
[15]Egli darà poco, ma rinfaccerà molto;
aprirà la sua bocca come un banditore.
Oggi darà un prestito e domani richiederà; uomo odioso è costui.
[16]Lo stolto dice: «Non ho un amico,
non c'è gratitudine per i miei benefici.
[17]Quelli che mangiano il mio pane sono lingue cattive».
Quanto spesso e quanti si burleranno di lui!

Parole maldestre
[18]Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi giunge rapida.
[19]Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
[20]Non si accetta una massima dalla bocca dello stolto,
perché non è mai detta a proposito.
[21]C'è chi è impedito di peccare dalla miseria
e durante il riposo non avrà rimorsi.
[22]C'è chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
[23]C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.

La menzogna
[24]Brutta macchia nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
[25]Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due condivideranno la rovina.
[26]L'abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna lo accompagnerà sempre.

Sulla sapienza
[27]Il saggio si fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
[28]Chi lavora la terra accrescerà il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare l'ingiustizia.
[29]Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
[30]Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
[31]Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la sapienza.

Edited by Domenico-89 - 22/6/2016, 08:16
 
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