| Proverbi - Capitolo 21
[1]Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore: lo dirige dovunque egli vuole. [2]Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette, ma chi pesa i cuori è il Signore. [3]Praticare la giustizia e l'equità per il Signore vale più di un sacrificio. [4]Occhi alteri e cuore superbo, lucerna degli empi, è il peccato. [5]I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, ma chi è precipitoso va verso l'indigenza. [6]Accumular tesori a forza di menzogne è vanità effimera di chi cerca la morte. [7]La violenza degli empi li travolge, perché rifiutano di praticare la giustizia. [8]La via dell'uomo criminale è tortuosa, ma l'innocente è retto nel suo agire. [9]E' meglio abitare su un angolo del tetto che avere una moglie litigiosa e casa in comune. [10]L'anima del malvagio desidera far il male e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà. [11]Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere. [12]Il Giusto osserva la casa dell'empio e precipita gli empi nella sventura. [13]Chi chiude l'orecchio al grido del povero invocherà a sua volta e non otterrà risposta. [14]Un regalo fatto in segreto calma la collera, un dono di sotto mano placa il furore violento. [15]E' una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, mentre è un terrore per i malfattori. [16]L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti. [17]Diventerà indigente chi ama i piaceri e chi ama vino e profumi non arricchirà. [18]Il malvagio serve da riscatto per il giusto e il perfido per gli uomini retti. [19]Meglio abitare in un deserto che con una moglie litigiosa e irritabile. [20]Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio, ma lo stolto dilapida tutto. [21]Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria. [22]Il saggio assale una città di guerrieri e abbatte la fortezza in cui essa confidava. [23]Chi custodisce la bocca e la lingua preserva se stesso dai dispiaceri. [24]Il superbo arrogante si chiama beffardo, egli agisce nell'eccesso dell'insolenza. [25]I desideri del pigro lo portano alla morte, perché le sue mani rifiutano di lavorare. [26]Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, mentre il giusto dona senza risparmiare. [27]Il sacrificio degli empi è un abominio, tanto più se offerto con cattiva intenzione. [28]Il falso testimone perirà, ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre. [29]L'empio assume un'aria sfrontata, l'uomo retto controlla la propria condotta. [30]Non c'è sapienza, non c'è prudenza, non c'è consiglio di fronte al Signore. [31]Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma al Signore appartiene la vittoria.
Proverbi - Capitolo 22
[1]Un buon nome val più di grandi ricchezze e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro. [2]Il ricco e il povero si incontrano, il Signore ha creato l'uno e l'altro. [3]L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. [4]Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, la ricchezza, l'onore e la vita. [5]Spine e tranelli sono sulla via del perverso; chi ha cura di se stesso sta lontano. [6]Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà. [7]Il ricco domina sul povero e chi riceve prestiti è schiavo del suo creditore. [8]Chi semina l'ingiustizia raccoglie la miseria e il bastone a servizio della sua collera svanirà. [9]Chi ha l'occhio generoso sarà benedetto, perché egli dona del suo pane al povero. [10]Scaccia il beffardo e la discordia se ne andrà e cesseranno i litigi e gli insulti. [11]Il Signore ama chi è puro di cuore e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re. [12]Gli occhi del Signore proteggono la scienza ed egli confonde le parole del perfido. [13]Il pigro dice: «C'è un leone là fuori: sarei ucciso in mezzo alla strada». [14]La bocca delle straniere è una fossa profonda, chi è in ira al Signore vi cade. [15]La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui. [16]Opprimere il povero non fa che arricchirlo, dare a un ricco non fa che impoverirlo.
III. RACCOLTA DEI SAGGI [17]Porgi l'orecchio e ascolta le parole dei sapienti e applica la tua mente alla mia istruzione, [18]perché ti sarà piacevole custodirle nel tuo intimo e averle tutte insieme pronte sulle labbra. [19]Perché la tua fiducia sia riposta nel Signore, voglio indicarti oggi la tua strada. [20]Non ti ho scritto forse trenta tra consigli e istruzioni, [21]perché tu sappia esprimere una parola giusta e rispondere con parole sicure a chi ti interroga? [22]Non depredare il povero, perché egli è povero, e non affliggere il misero in tribunale, [23]perché il Signore difenderà la loro causa e spoglierà della vita coloro che li hanno spogliati. [24]Non ti associare a un collerico e non praticare un uomo iracondo, [25]per non imparare i suoi costumi e procurarti una trappola per la tua vita. [26]Non essere di quelli che si fanno garanti o che s'impegnano per debiti altrui, [27]perché, se poi non avrai da pagare, ti si toglierà il letto di sotto a te. [28]Non spostare il confine antico, posto dai tuoi padri. [29]Hai visto un uomo sollecito nel lavoro? Egli si sistemerà al servizio del re, non resterà al servizio di persone oscure.
Proverbi - Capitolo 23
[1]Quando siedi a mangiare con un potente, considera bene che cosa hai davanti; [2]mettiti un coltello alla gola, se hai molto appetito. [3]Non desiderare le sue ghiottonerie, sono un cibo fallace. [4]Non affannarti per arricchire, rinunzia a un simile pensiero; [5]appena vi fai volare gli occhi sopra, essa gia non è più: perché mette ali come aquila e vola verso il cielo. [6]Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo e non desiderare le sue ghiottonerie, [7]perché come chi calcola fra di sé, così è costui; ti dirà: «Mangia e bevi», ma il suo cuore non è con te. [8]Il boccone che hai mangiato rigetterai e avrai sprecato le tue parole gentili. [9]Non parlare agli orecchi di uno stolto, perché egli disprezzerà le tue sagge parole. [10]Non spostare il confine antico, e non invadere il campo degli orfani, [11]perché il loro vendicatore è forte, egli difenderà la loro causa contro di te. [12]Piega il cuore alla correzione e l'orecchio ai discorsi sapienti. [13]Non risparmiare al giovane la correzione, anche se tu lo batti con la verga, non morirà; [14]anzi, se lo batti con la verga, lo salverai dagli inferi. [15]Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio cuore gioirà. [16]Esulteranno le mie viscere, quando le tue labbra diranno parole rette. [17]Il tuo cuore non invidi i peccatori, ma resti sempre nel timore del Signore, [18]perché così avrai un avvenire e la tua speranza non sarà delusa. [19]Ascolta, figlio mio, e sii saggio e indirizza il cuore per la via retta. [20]Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di carne, [21]perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci. [22]Ascolta tuo padre che ti ha generato, non disprezzare tua madre quando è vecchia. [23]Acquista il vero bene e non cederlo, la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza. [24]Il padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne compiacerà. [25]Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato. [26]Fà bene attenzione a me, figlio mio, e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli: [27]una fossa profonda è la prostituta, e un pozzo stretto la straniera. [28]Essa si apposta come un ladro e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi. [29]Per chi i guai? Per chi i lamenti? Per chi i litigi? Per chi i gemiti? A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi rossi? [30]Per quelli che si perdono dietro al vino e vanno a gustare vino puro. [31]Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e scende giù piano piano; [32]finirà con il morderti come un serpente e pungerti come una vipera. [33]Allora i tuoi occhi vedranno cose strane e la tua mente dirà cose sconnesse. [34]Ti parrà di giacere in alto mare o di dormire in cima all'albero maestro. [35]«Mi hanno picchiato, ma non sento male. Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto. Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro».
Proverbi - Capitolo 24
[1]Non invidiare gli uomini malvagi, non desiderare di stare con loro; [2]poiché il loro cuore trama rovine e le loro labbra non esprimono che malanni. [3]Con la sapienza si costruisce la casa e con la prudenza la si rende salda; [4]con la scienza si riempiono le sue stanze di tutti i beni preziosi e deliziosi. [5]Un uomo saggio vale più di uno forte, un uomo sapiente più di uno pieno di vigore, [6]perché con le decisioni prudenti si fa la guerra e la vittoria sta nel numero dei consiglieri. [7]E' troppo alta la sapienza per lo stolto, alla porta della città egli non potrà aprir bocca. [8]Chi trama per fare il male si chiama mestatore. [9]Il proposito dello stolto è il peccato e lo spavaldo è l'abominio degli uomini. [10]Se ti avvilisci nel giorno della sventura, ben poca è la tua forza. [11]Libera quelli che sono condotti alla morte e salva quelli che sono trascinati al supplizio. [12]Se dici: «Ecco, io non ne so nulla», forse colui che pesa i cuori non lo comprende? Colui che veglia sulla tua vita lo sa; egli renderà a ciascuno secondo le sue opere. [13]Mangia, figlio mio, il miele, perché è buono e dolce sarà il favo al tuo palato. [14]Sappi che tale è la sapienza per te: se l'acquisti, avrai un avvenire e la tua speranza non sarà stroncata. [15]Non insidiare, o malvagio, la dimora del giusto, non distruggere la sua abitazione, [16]perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza, ma gli empi soccombono nella sventura. [17]Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe, [18]perché il Signore non veda e se ne dispiaccia e allontani da lui la collera. [19]Non irritarti per i malvagi e non invidiare gli empi, [20]perché non ci sarà avvenire per il malvagio e la lucerna degli empi si estinguerà. [21]Temi il Signore, figlio mio, e il re; non ribellarti né all'uno né all'altro, [22]perché improvvisa sorgerà la loro vendetta e chi sa quale scempio faranno l'uno e l'altro?
IV. APPENDICE ALLA RACCOLTA DEI SAGGI [23]Anche queste sono parole dei saggi. Aver preferenze personali in giudizio non è bene. [24]Se uno dice all'empio: «Tu sei innocente», i popoli lo malediranno, le genti lo esecreranno, [25]mentre tutto andrà bene a coloro che rendono giustizia, su di loro si riverserà la benedizione. [26]Dà un bacio sulle labbra colui che risponde con parole rette. [27]Sistema i tuoi affari di fuori e fatti i lavori dei campi e poi costruisciti la casa. [28]Non testimoniare alla leggera contro il tuo prossimo e non ingannare con le labbra. [29]Non dire: «Come ha fatto a me così io farò a lui, renderò a ciascuno come si merita». [30]Sono passato vicino al campo di un pigro, alla vigna di un uomo insensato: [31]ecco, ovunque erano cresciute le erbacce, il terreno era coperto di cardi e il recinto di pietre era in rovina. [32]Osservando, riflettevo e, vedendo, ho tratto questa lezione: [33]un pò dormire, un pò sonnecchiare, un pò incrociare le braccia per riposare [34]e intanto viene passeggiando la miseria e l'indigenza come un accattone.
Proverbi - Capitolo 25
V. SECONDA RACCOLTA SALOMONICA [1]Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. [2]E' gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle. [3]I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili. [4]Togli le scorie dall'argento e l'orafo ne farà un bel vaso; [5]togli il malvagio dalla presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia. [6]Non darti arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi, [7]perché è meglio sentirsi dire: «Sali quassù» piuttosto che essere umiliato davanti a uno superiore. Quanto i tuoi occhi hanno visto [8]non metterlo subito fuori in un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti svergognerà? [9]Discuti la tua causa con il tuo vicino, ma non rivelare il segreto altrui; [10]altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe e il tuo discredito sarebbe irreparabile. [11]Come frutti d'oro su vassoio d'argento così è una parola detta a suo tempo. [12]Come anello d'oro e collana d'oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento. [13]Come fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo manda; egli rinfranca l'animo del suo signore. [14]Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa. [15]Con la pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le ossa. [16]Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo. [17]Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te e ti prenda in odio. [18]Mazza, spada e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo prossimo. [19]Qual dente cariato e piede slogato tale è la fiducia dell'uomo sleale nel giorno della sventura, [20]è togliersi le vesti in un giorno rigido. Aceto su una piaga viva, tali sono i canti per un cuore afflitto. [21]Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere; [22]perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà. [23]La tramontana porta la pioggia, un parlare in segreto provoca lo sdegno sul volto. [24]Abitare su un angolo del tetto è meglio di una moglie litigiosa e una casa in comune. [25]Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano. [26]Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla di fronte all'empio. [27]Mangiare troppo miele non è bene, né lasciarsi prendere da parole adulatrici. [28]Una città smantellata o senza mura tale è l'uomo che non sa dominare la collera.
Proverbi - Capitolo 26
[1]Come la neve d'estate e la pioggia alla mietitura, così l'onore non conviene allo stolto. [2]Come il passero che svolazza, come la rondine che vola, così una maledizione senza motivo non avverrà. [3]La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino e il bastone per la schiena degli stolti. [4]Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza per non divenire anche tu simile a lui. [5]Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza perché egli non si creda saggio. [6]Si taglia i piedi e beve amarezze chi invia messaggi per mezzo di uno stolto. [7]Malferme sono le gambe dello zoppo, così una massima sulla bocca degli stolti. [8]Come chi lega il sasso alla fionda, così chi attribuisce onori a uno stolto. [9]Una spina penetrata nella mano d'un ubriaco, tale è una massima sulla bocca degli stolti. [10]Arciere che ferisce tutti i passanti, tale è chi assume uno stolto o un ubriaco. [11]Come il cane torna al suo vomito, così lo stolto ripete le sue stoltezze. [12]Hai visto un uomo che si crede saggio? E' meglio sperare in uno stolto che in lui. [13]Il pigro dice: «C'è una belva per la strada, un leone si aggira per le piazze». [14]La porta gira sui cardini, così il pigro sul suo letto. [15]Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma dura fatica a portarla alla bocca. [16]Il pigro si crede saggio più di sette persone che rispondono con senno. [17]Prende un cane per le orecchie chi si intromette in una lite che non lo riguarda. [18]Come un pazzo che scaglia tizzoni e frecce di morte, [19]così è quell'uomo che inganna il suo prossimo e poi dice: «Ma sì, è stato uno scherzo!». [20]Per mancanza di legna il fuoco si spegne; se non c'è il delatore, il litigio si calma. [21]Mantice per il carbone e legna per il fuoco, tale è l'attaccabrighe per rattizzar le liti. [22]Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi, esse scendono in fondo alle viscere. [23]Come vernice d'argento sopra un coccio di creta sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno. [24]Chi odia si maschera con le labbra, ma nel suo intimo cova il tradimento; [25]anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare, perché egli ha sette abomini nel cuore. [26]L'odio si copre di simulazione, ma la sua malizia apparirà pubblicamente. [27]Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rotola una pietra, gli ricadrà addosso. [28]Una lingua bugiarda odia la verità, una bocca adulatrice produce rovina.
Proverbi - Capitolo 27
[1]Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi. [2]Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra. [3]La pietra è greve, la sabbia è pesante, ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto. [4]La collera è crudele, l'ira è impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia? [5]Meglio un rimprovero aperto che un amore celato. [6]Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico. [7]Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l'amaro è dolce. [8]Come un uccello che vola lontano dal nido così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora. [9]Il profumo e l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima. [10]Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano. [11]Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore e avrò di che rispondere a colui che mi insulta. [12]L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano. [13]Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero e tienilo in pegno per gli sconosciuti. [14]Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce gli sarà imputato come una maledizione. [15]Il gocciolar continuo in tempo di pioggia e una moglie litigiosa, si rassomigliano: [16]chi la vuol trattenere, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano destra. [17]Il ferro si aguzza con il ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno. [18]Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori. [19]Come un volto differisce da un altro, così i cuori degli uomini differiscono fra di loro. [20]Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo. [21]Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda. [22]Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani con il pestello, non scuoteresti da lui la sua stoltezza. [23]Preòccupati del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie, [24]perché non sono perenni le ricchezze, né un tesoro si trasmette di generazione in generazione. [25]Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi dei monti; [26]gli agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un campo, [27]le capre latte abbondante per il cibo e per vitto della tua famiglia. e per mantenere le tue schiave.
Proverbi - Capitolo 28
[1]L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, mentre il giusto è sicuro come un giovane leone. [2]Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni, ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene. [3]Un uomo empio che opprime i miseri è una pioggia torrenziale che non porta pane. [4]Quelli che violano la legge lodano l'empio, ma quanti osservano la legge gli muovono guerra. [5]I malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto. [6]Meglio un povero dalla condotta integra che uno dai costumi perversi, anche se ricco. [7]Chi osserva la legge è un figlio intelligente, chi frequenta i crapuloni disonora suo padre. [8]Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse, lo accumula per chi ha pietà dei miseri. [9]Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è in abominio. [10]Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada, cadrà egli stesso nella fossa, mentre gli integri possederanno fortune. [11]Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo scruta bene. [12]Grande è la gioia quando trionfano i giusti, ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde. [13]Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo; chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza. [14]Beato l'uomo che teme sempre, chi indurisce il cuore cadrà nel male. [15]Leone ruggente e orso affamato, tale è il malvagio che domina su un popolo povero. [16]Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni, ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni. [17]Un uomo perseguitato per omicidio fuggirà fino alla tomba: nessuno lo soccorre. [18]Chi procede con rettitudine sarà salvato, chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto. [19]Chi lavora la sua terra si sazierà di pane, chi insegue chimere si sazierà di miseria. [20]L'uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa. [21]Non è bene essere parziali, per un pezzo di pane si pecca. [22]L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire e non pensa che gli piomberà addosso la miseria. [23]Chi corregge un altro troverà in fine più favore di chi ha una lingua adulatrice. [24]Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato», è compagno dell'assassino. [25]L'uomo avido suscita litigi, ma chi confida nel Signore avrà successo. [26]Chi confida nel suo senno è uno stolto, chi si comporta con saggezza sarà salvato. [27]Per chi dà al povero non c'è indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni. [28]Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono, se essi periscono, sono potenti i giusti.
Proverbi - Capitolo 29
[1]L'uomo che, rimproverato, resta di dura cervice sarà spezzato all'improvviso e senza rimedio. [2]Quando comandano i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo geme. [3]Chi ama la sapienza allieta il padre, ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio. [4]Il re con la giustizia rende prospero il paese, l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina. [5]L'uomo che adula il suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi. [6]Sotto i passi del malvagio c'è un trabocchetto, mentre il giusto corre ed è contento. [7]Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri, ma l'empio non intende ragione. [8]I beffardi mettono sottosopra una città, mentre i saggi placano la collera. [9]Se un saggio discute con uno stolto, si agiti o rida, non vi sarà conclusione. [10]Gli uomini sanguinari odiano l'onesto, mentre i giusti hanno cura di lui. [11]Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare. [12]Se un principe dà ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono malvagi. [13]Il povero e l'usuraio si incontrano; è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due. [14]Un re che giudichi i poveri con equità rende saldo il suo trono per sempre. [15]La verga e la correzione danno sapienza, ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre. [16]Quando governano i malvagi, i delitti abbondano, ma i giusti ne vedranno la rovina. [17]Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni. [18]Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato; beato chi osserva la legge. [19]Lo schiavo non si corregge a parole, comprende, infatti, ma non obbedisce. [20]Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più da sperare in uno stolto che in lui. [21]Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia, alla fine costui diventerà insolente. [22]Un uomo collerico suscita litigi e l'iracondo commette molte colpe. [23]L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori. [24]Chi è complice del ladro, odia se stesso, egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla. [25]Il temere gli uomini pone in una trappola; ma chi confida nel Signore è al sicuro. [26]Molti ricercano il favore del principe, ma è il Signore che giudica ognuno. [27]L'iniquo è un abominio per i giusti e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.
Proverbi - Capitolo 30
VI. DETTI DI AGUR [1]Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa. Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno, [2]perché io sono il più ignorante degli uomini e non ho intelligenza umana; [3]non ho imparato la sapienza e ignoro la scienza del Santo. [4]Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai? [5]Ogni parola di Dio è appurata; egli è uno scudo per chi ricorre a lui. [6]Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo. [7]Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: [8]tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza; ma fammi avere il cibo necessario, [9]perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e profani il nome del mio Dio. [10]Non calunniare lo schiavo presso il padrone, perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena. [11]C'è gente che maledice suo padre e non benedice sua madre. [12]C'è gente che si crede pura, ma non si è lavata della sua lordura. [13]C'è gente dagli occhi così alteri e dalle ciglia così altezzose! [14]C'è gente i cui denti sono spade e i cui molari sono coltelli, per divorare gli umili eliminandoli dalla terra e i poveri in mezzo agli uomini.
VII. PROVERBI NUMERICI [15]La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!». Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: «Basta!»: [16]gli inferi, il grembo sterile, la terra mai sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: «Basta!». [17]L'occhio che guarda con scherno il padre e disprezza l'obbedienza alla madre sia cavato dai corvi della valle e divorato dagli aquilotti. [18]Tre cose mi sono difficili, anzi quattro, che io non comprendo: [19]il sentiero dell'aquila nell'aria, il sentiero del serpente sulla roccia, il sentiero della nave in alto mare, il sentiero dell'uomo in una giovane. [20]Tale è la condotta della donna adultera: mangia e si pulisce la bocca e dice: «Non ho fatto niente di male!». [21]Per tre cose freme la terra, anzi quattro cose non può sopportare: [22]uno schiavo che diventi re, uno stolto che abbia viveri in abbondanza, [23]una donna gia trascurata da tutti che trovi marito e una schiava che prenda il posto della padrona. [24]Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, eppure sono i più saggi dei saggi: [25]le formiche, popolo senza forza, che si provvedono il cibo durante l'estate; [26]gli iràci, popolo imbelle, ma che hanno la tana sulle rupi; [27]le cavallette, che non hanno un re, eppure marciano tutte insieme schierate; [28]la lucertola, che si può prender con le mani, ma penetra anche nei palazzi dei re. [29]Tre esseri hanno un portamento maestoso, anzi quattro sono eleganti nel camminare: [30]il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno; [31]il gallo pettoruto e il caprone e un re alla testa del suo popolo. [32]Se ti sei esaltato per stoltezza e se poi hai riflettuto, mettiti una mano sulla bocca, [33]poiché, sbattendo il latte ne esce la panna, premendo il naso ne esce il sangue, spremendo la collera ne esce la lite.
Proverbi - Capitolo 31
VIII. PAROLE DI LEMUEL [1]Parole di Lemuèl, re di Massa, che sua madre gli insegnò. [2]E che, figlio mio! E che, figlio delle mie viscere! E che, figlio dei miei voti! [3]Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che corrompono i re. [4]Non conviene ai re, Lemuèl, non conviene ai re bere il vino, né ai principi bramare bevande inebrianti, [5]per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti e tradiscano il diritto di tutti gli afflitti. [6]Date bevande inebrianti a chi sta per perire e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore. [7]Beva e dimentichi la sua povertà e non si ricordi più delle sue pene. [8]Apri la bocca in favore del muto in difesa di tutti gli sventurati. [9]Apri la bocca e giudica con equità e rendi giustizia all'infelice e al povero.
IX. LA PERFETTA PADRONA DI CASA [10]Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. [11]In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. [12]Essa gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. [13]Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. [14]Ella è simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste. [15]Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche. [16]Pensa ad un campo e lo compra e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. [17]Si cinge con energia i fianchi e spiega la forza delle sue braccia. [18]E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene, neppure di notte si spegne la sua lucerna. [19]Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita. [20]Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. [21]Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste. [22]Si fa delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti. [23]Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese. [24]Confeziona tele di lino e le vende e fornisce cinture al mercante. [25]Forza e decoro sono il suo vestito e se la ride dell'avvenire. [26]Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà. [27]Sorveglia l'andamento della casa; il pane che mangia non è frutto di pigrizia. [28]I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l'elogio: [29]«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». [30]Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. [31]Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
Edited by Domenico-89 - 22/6/2016, 08:20
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