Amiamo Dio con Gesù e Maria

Vangelo di Matteo, Capitoli 1 a 10

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view post Posted on 27/7/2010, 17:19
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Domenico-89

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Matteo - Capitolo 11

IV. IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
[1]Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Domanda di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù
[2]Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: [3]«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». [4]Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: [5]I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, [6]e beato colui che non si scandalizza di me». [7]Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? [8]Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! [9]E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. [10]Egli è colui, del quale sta scritto:

Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.

[11]In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. [12]Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. [13]La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. [14]E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. [15]Chi ha orecchi intenda.

Giudizio di Gesù sulla sua generazione
[16]Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:

[17]Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.

[18]E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. [19]E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».

Sventura alle città delle sponde del lago
[20]Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: [21]«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. [22]Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. [23]E tu, Cafarnao,

sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!

Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! [24]Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».

IL VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI.
Il Padre e il Figlio
[25]In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. [26]Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Gesù Signore dal giogo leggero
[28]Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29]Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30]Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

Matteo - Capitolo 12

Le spighe strappate
[1]In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. [2]Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato». [3]Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? [5]O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? [6]Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. [7]Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. [8]Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

Guarigione di un uomo dalla mano inaridita
[9]Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga. [10]Ed ecco, c'era un uomo che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: «E' permesso curare di sabato?». Dicevano ciò per accusarlo. [11]Ed egli disse loro: «Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? [12]Ora, quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato». [13]E rivolto all'uomo, gli disse: «Stendi la mano». Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra. [14]I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.

Gesù è il "servo del Signore"
[15]Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, [16]ordinando loro di non divulgarlo, [17]perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia:

[18]Ecco il mio servo che io ho scelto;
il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annunzierà la giustizia alle genti.
[19]Non contenderà, né griderà,
né si udrà sulle piazze la sua voce.
[20]La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante,
finché abbia fatto trionfare la giustizia;
[21]nel suo nome spereranno le genti.

Gesù e Beelzebùl
[22]In quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. [23]E tutta la folla era sbalordita e diceva: «Non è forse costui il figlio di Davide?». [24]Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: «Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni».

[25]Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. [26]Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno? [27]E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. [28]Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. [29]Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. [30]Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. [31]Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. [32]A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.

Le parole rivelano il cuore
[33]Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero. [34]Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. [35]L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. [36]Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; [37]poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».

Il segno di Giona
[38]Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: [39]«Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. [40]Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. [41]Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! [42]La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!

Ritorno offensivo dello spirito immondo
[43]Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. [44]Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. [45]Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa».

I veri parenti di Gesù
[46]Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. [47]Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». [48]Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». [49]Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; [50]perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

Matteo - Capitolo 13

2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione
[1]Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. [2]Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.

[3]Egli parlò loro di molte cose in parabole.

Parabola del seminatore
E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. [4]E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. [5]Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. [6]Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. [7]Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. [8]Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. [9]Chi ha orecchi intenda».

Perché Gesù parla in parabole
[10]Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».

[11]Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. [12]Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [13]Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. [14]E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice:

Voi udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
[15]Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.

[16]Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. [17]In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!

Spiegazione della parabola del seminatore
[18]Voi dunque intendete la parabola del seminatore: [19]tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. [20]Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, [21]ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. [22]Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. [23]Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».

Parabola della zizzania
[24]Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. [25]Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. [26]Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. [27]Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? [28]Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? [29]No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. [30]Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».

Parabola del grano di senapa
[31]Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. [32]Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».

Parabola del lievito
[33]Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».

Le folle ascoltano solo parabole
[34]Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, [35]perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:

Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

Spiegazione della parabola della zizzania
[36]Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». [37]Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. [38]Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, [39]e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. [41]Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità [42]e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. [43]Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!

Parabole del tesoro e della perla
[44]Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

[45]Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; [46]trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Parabola della rete
[47]Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. [48]Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. [49]Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni [50]e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

Conclusione
[51]Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». [52]Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

V. LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita a Nazaret
[53]Terminate queste parabole, Gesù partì di là [54]e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? [55]Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? [56]E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». [57]E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». [58]E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.

Matteo - Capitolo 14

Erode e Gesù
[1]In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. [2]Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui».

Esecuzione di Giovanni Battista
[3]Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. [4]Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!». [5]Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta.

[6]Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode [7]che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. [8]Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». [9]Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data [10]e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. [11]La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. [12]I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.

Prima moltiplicazione dei pani
[13]Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. [14]Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

[15]Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». [16]Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». [17]Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». [18]Ed egli disse: «Portatemeli qua». [19]E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. [20]Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. [21]Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Gesù cammina sulle acque e Pietro con lui
[22]Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. [23]Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.

[24]La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. [25]Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. [26]I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. [27]Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». [28]Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». [29]Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. [30]Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». [31]E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

[32]Appena saliti sulla barca, il vento cessò. [33]Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».

Guarigioni nel paese di Genèsaret
[34]Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. [35]E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, [36]e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.

Matteo - Capitolo 15

Discussioni sulle tradizioni farisaiche
[1]In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: [2]«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». [3]Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? [4]Dio ha detto:

Onora il padre e la madre

e inoltre:

Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.

[5]Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, [6]non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. [7]Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

[8]Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
[9]Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».

Insegnamento sul puro e sull'impuro
[10]Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! [11]Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!».

[12]Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». [13]Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. [14]Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». [15]Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». [16]Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? [17]Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? [18]Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. [19]Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. [20]Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo».

Guarigione della figlia di una Cananèa
[21]Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. [22]Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». [23]Ma egli non le rivolse neppure una parola.

Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». [24]Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». [25]Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». [26]Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». [27]«E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». [28]Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.

Molte guarigioni presso il lago
[29]Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. [30]Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. [31]E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.

Seconda moltiplicazione dei pani
[32]Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». [33]E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». [34]Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini». [35]Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, [36]Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. [37]Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. [38]Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. [39]Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn.

Matteo - Capitolo 16

Si domanda a Gesù un segno dal cielo
[1]I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. [2]Ma egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; [3]e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? [4]Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». E lasciatili, se ne andò.

Il lievito dei farisei e dei sadducei
[5]Nel passare però all'altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere il pane. [6]Gesù disse loro: «Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei». [7]Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo preso il pane!». [8]Accortosene, Gesù chiese: «Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il pane? [9]Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? [10]E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto? [11]Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?». [12]Allora essi compresero che egli non aveva detto che si guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei.

Professione di fede e primato di Pietro
[13]Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». [14]Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». [15]Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». [16]Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». [17]E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. [18]E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. [19]A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». [20]Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Primo annunzio della passione
[21]Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. [22]Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». [23]Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Condizioni per seguire Gesù
[24]Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. [25]Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. [26]Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? [27]Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. [28]In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno».

Matteo - Capitolo 17

La trasfigurazione
[1]Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. [2]E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. [3]Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. [4]Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». [5]Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». [6]All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». [8]Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

Domanda su Elia
[9]E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

[10]Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». [11]Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. [12]Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». [13]Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

L'epilettico indemoniato
[14]Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo [15]che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; [16]l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». [17]E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». [18]E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.

[19]Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». [20]Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. [21]Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno]».

Secondo annunzio della passione
[22]Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini [23]e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.

La tassa per il tempio pagata da Gesù e da Pietro
[24]Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». [25]Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». [26]Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. [27]Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».



Matteo - Capitolo 18

2. DISCORSO ECCLESIASTICO
Chi è il più grande
[1]In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». [2]Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: [3]«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. [4]Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.

Lo scandalo
[5]E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

[6]Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!

[8]Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. [9]E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.

[10]Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. [11]E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che era perduto].

La pecora smarrita
[12]Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? [13]Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. [14]Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli.

Correzione fraterna
[15]Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; [16]se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. [17]Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. [18]In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.

Preghiera in comune
[19]In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. [20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».

Perdono delle offese
[21]Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». [22]E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.

Parabola del servo spietato
[23]A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. [24]Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. [25]Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. [27]Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. [28]Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! [29]Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. [30]Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.

[31]Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. [33]Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? [34]E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. [35]Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

Matteo - Capitolo 19

VI. L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Questione sul divorzio
[1]Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. [2]E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.

[3]Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». [4]Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: [5]Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? [6]Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». [7]Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?». [8]Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. [9]Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».

La continenza volontaria
[10]Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». [11]Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. [12]Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Gesù e i bambini
[13]Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. [14]Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». [15]E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.

Il giovane ricco
[16]Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». [17]Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». [18]Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, [19]onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». [20]Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». [21]Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». [22]Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

Il pericolo delle ricchezze
[23]Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. [24]Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». [25]A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». [26]E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».

Ricompensa promessa alla rinuncia
[27]Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». [28]E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. [29]Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

[30]Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

Matteo - Capitolo 20

Parabola degli operai mandati nella vigna
[1]«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. [2]Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. [3]Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati [4]e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. [5]Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. [6]Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? [7]Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.

[8]Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. [9]Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. [10]Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. [11]Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: [12]Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. [13]Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? [14]Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. [15]Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? [16]Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».

Terzo annunzio della passione
[17]Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: [18]«Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte [19]e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».

Domanda della madre dei figli di Zebedeo
[20]Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. [21]Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». [22]Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». [23]Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».

I capi devono servire
[24]Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; [25]ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. [26]Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, [27]e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; [28]appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

I due ciechi di Gerico
[29]Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. [30]Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!». [31]La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: «Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». [32]Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». [33]Gli risposero: «Signore, che i nostri occhi si aprano!». [34]Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.

Edited by Domenico-89 - 22/6/2016, 08:53
 
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